Assemblando esagoni, per realizzare un portaocchiali, è uscito sto "coso", più che altro una strana struttura spiraliforme, non brutta, ma senza senso.
Non la posso scucire perché ho già tolto le mascherine di carta e la stoffa è delicata e si segna facilmente.
Penso che la decorerò oziosamente con dei ricami in attesa di una destinazione d'uso.
Comunque visto che bisogna vedere il lato positivo di ogni esperienza posso dire di aver sperimentato un nuovo modo di realizzare gli esagoni, che non richiede l'imbastitura e permette di usare le sagome di carta più volte.
Come prima cosa fissare con uno spillo la sagoma e la stoffa
.
Piegare due lembi di tessuto verso l'interno e fissare l'angolo con un paio di punti, senza cucire la carta
Piegare uno alla volta i lembi successivi fermando gli angoli con un paio di punti.
Alla fine potrete usare il filo rimasto per unire gli esagoni.
La carta uscirà facilmente e potrete riutilizzarla.
Ho imparato questa tecnica alla fiera di Parma, in uno stand nel quale si potevano acquistare delle sagome di plastica, di forme e dimensioni diverse.
PS: aspetto suggerimenti per un possibile utilizzo dell'ameba esagonale.
non mi è molto chiaro il motivo perché tu non lo possa usare come portaocchiali, magari aggiungendo un nastrino per appenderlo, al bisogno, al collo
RispondiEliminaPerché non l'hai visto dal vivo ... ci siamo fatte un bel po di risate
Eliminahum allora riempilo di ovatta, mettici in mezzo un sonaglino, aggiungi qualche nastrino volante prima di chiudere il fondo e dichiara a tutti che è un giochino per neonati
Eliminahai ragione, bella idea
EliminaChe bei lavori, brava!
RispondiEliminaio non sono in grado di tenere in mano un ago :(
ciao
Sonia
Grazie Sonia, non ho ancora postato la ricetta dedicata al pane perché le foto non sono pronte, sarà il prossimo post
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